domenica 8 maggio 2016

Il cuore

Foto scattata da mio marito
per bontà di cuore
Credo che avrebbero preferito continuare a vivere per vincere, fallire, invecchiare, chiudere gli occhi circondati dagli affetti più cari, senza sapere che la loro improvvisa scomparsa li avrebbe resi immortali e più amati.

Quando mi capita di sognarli, li sogno sempre indaffarati e sorridenti.

D'altra parte non ci si aspetta che il proprio sorriso vada a schiantarsi contro una collina.

Nel DNA ho il terrore per i voli (che non mi ha impedito di viaggiare) e, assurdamente, l'amore forte per la pioggia, soprattutto se è pioggia che rende la vista inutile.

Quante persone esistono dentro ognuno di noi... tante, talvolta troppe.

Tutto questo amore, tutto quell'amore nato da uno schianto su una collina, nato dal racconto reiterato di quello schianto, racconto raccontato come favola della buona notte, racconto raccontato per sancire l'ingresso nel mondo dei 'grandi', racconto raccontato perché 'un giorno lo racconterai ai tuoi bambini e loro lo racconteranno ai loro bambini', tutto questo amore a volte, travolto dal peso dell'ingiustizia, diventa odio.

L'odio non è il contrario dell'amore, l'odio è una forma sbagliata dell'amore.

E dunque mi lascio semplicemente sommergere dall'emozione senza darle un nome e ringrazio il cielo per avermi concesso la buona sorte di provarla.

Ho avuto buoni maestri ed essi, a loro volta, hanno avuto una buona allieva.

Hanno seminato, io ho dato frutti.

Adesso depongo il mantello granata della mestizia e vado verso quel che ancora non conosco.

Il giorno dopo la morte di mio padre, subito dopo il rosario, ero andata in birreria con gli amici: una delle sere più piene di tutta la mia vita.

Anche in quel caso avevo deposto il mantello della mestizia perché, seppur con il cuore a pezzi, c'erano loro, gli amici, mio marito, i miei figli, a dimostrarmi ancora una volta che amor omnia vincit.

Perché vivere è proprio così: camminare tra luci e ombre e andare avanti per fermarsi ogni tanto a guardare verso il cuore e capire che, per quanto sia infranto, il cuore non può fare a meno di pulsare.



Cerea.


[originariamente pubblicato su FB in data Quattromaggio dell'anno in corso]