domenica 25 ottobre 2015

Ma la più bella...

"Figli, andiamo a vedere la partita di Youth League?"
"Sìììììììì!!!"

È stata una giornata faticosa e l'abbiamo portata a conclusione, felici come (quasi) sempre.

Tante le vicende da raccontare, ma la più bella è stata mettermi d'accordo con i figli per incontrarci allo stadio.

Loro sarebbero partiti da casa, io dall'ufficio.
Loro con il bus, io con la metro.
Loro sul bus che iniziano a mandarmi SMS stupidi, io che uscendo dalla metro ribatto con il meglio della mia stupidera.
Io che chiedo loro: "Avete già superato piazza Carducci?", loro che mi rispondono: "Stiamo per arrivarci.".
Io che salgo sul bus e li individuo e dico a voce alta: "E allora?", loro che sussultano e spalancano gli occhi e sorridono grande come due galassie.

Se si fossimo messi d'accordo non saremmo mai riusciti a prendere lo stesso bus e dunque è stata una bella cosa, ma la più bella è stata arrivare allo stadio e vedere il granata delle grandi occasioni: tante tante tante persone e, soprattutto, tanti tanti tanti ragazzini.

Che bella cosa, ma la più bella è stata fare il tifo per i Ragazzi della Primavera sapendo che se lo meritavano tutto e anche di più.

Che bella cosa, ma la più bella è stata vincere.

Che bella cosa, ma la più bella è stata vincere COSÌ.

Che bella cosa, ma la più bella è stata, dopo la partita, andare nel solito pub, accorgersi che tutti gli avventori erano gobbastri e che erano intenti nel vedere la partita della giuve, compiere azione di disturbo (senza esagerare: est modus in rebus), sfoggiare le sciarpe granata ancora impregnate di vittoria e le tre bandierine tre che Giulia brandiva in stile Wolverine.

Che bella cosa, ma la più bella - trattandosi del Toro e dei miei figli - deve ancora accadere e, in definitiva, la cosa più bella è che tutta questa vita, nonostante gli inciampi e i momenti bui, mi piace.