martedì 16 giugno 2015

Regola di vita n. 111

Amarlo SEMPRE, non solo quando vince.

W il Toro.


N.B. Non è una vera e propria regola... è solo quello che provo.





Grazie, Ragazzi :'-)

mercoledì 10 giugno 2015

Giulia

Giulia, Giulia mia, Giulia profondamente e consapevolmente di te stessa, Giulia.

Ho passato la giornata a pensare a domani, domani che sarà il tuo ultimo giorno di scuola elementare, anche se la scuola elementare si chiama scuola primaria... il tuo ultimo giorno di scuola elementare.

Pensavo a domani e pensavo a cinque anni fa, quando era toccato a Davide: ero andata a prenderlo al postscuola e insieme ci eravamo messi a piangere e insieme avevamo percorso il corridoio - interminabile - e insieme ci tenevamo stretti stretti e insieme piangevamo.

Poi sono arrivata da te, oggi, e mi sei corsa incontro e con la voce piccola mi hai detto: "Mamma... mi mancheranno i miei compagni..." e ti sei messa a piangere per davvero.

Io pensavo alle lacrime, tu le scagliavi nel mondo.

Ci siamo abbracciate e ti ho dondolata un po', poi siamo uscite dalla scuola e hai continuato a piangere.

"Giulia... posso piangere anche io?"

"No."

"No."

Come quella volta in cui avevi deciso che la tetta di mamma non rientrava più nel tuo piano alimentare: mi avevi guardato dritto negli occhi, mi avevi sorriso e poi avevi detto "No.": non sei mai stata una che cincischia.

Abbiamo districato il nostro odierno abbraccio solo quando siamo giunte ai tornelli della metro, ma poco dopo mi hai afferrato una mano e l'hai stretta forte forte.

Tutto il resto ce lo diremo di nascosto, magari coricate sul materasso, magari facendo finta di essere due volpi o due lupe o due gatte o due draghette o quel che ci andrà di essere.

Una parola, però, te la voglio regalare: te la meriti tutta, e la parola è GRAZIE,



GRAZIE per essere stata questa cucciola al primo giorno di elementari



GRAZIE per essere stata questa bambina (insieme con tuo fratello Davide e tuo cugino Samuele) intorno alla metà di questo lustro



Grazie per essere stata questa ragazzina pochi giorni fa, mentre viaggiavamo verso la Camargue


Grazie per essere come sei nel momento in cui lo sei.

Ti amo,

Mamma



domenica 7 giugno 2015

The sound of silence

Io sono andata a letto intorno alle 21: mi ero già espressa e tanto mi bastava.



Ho sorriso molto quanto ho constatato che il mio giubilo post primaincornatadelBarça fosse stato scambiato per quello finale.

Avevo sonno, ma di dormire non se ne parlava affatto: una sorta di corrente elettrica mi pervadeva gambe e braccia e non mi consentiva di stare orizzontalizzata sul materasso.
Provavo a leggere un libro e poi un altro e poi un altro ancora... mi si abbassavano momentaneamente le palpebre, ma un urlo belluino squarciava la calma della seranotte: i gobbi avevano segnato.
Il tempo procedeva, il sonno non arrivava, facevo la spola dal letto alla TV e quando il Barça segnava e poi segnava ancora, l'urlo belluino si alzava dalla mia gola.

È bello squarciare certi silenzi.

È stato bello anche spegnere la TV, tornare a tentare di addormentarmi, riprendere in mano il Kindle e sentire il silenzio del mancato strombazzamento scomposto che alcuni speravano di mettere in pratica (cuumerlo!).
Che pace... che silenzio... che silenzio esagerato... e che buio... che buio sconfinato... perbacco: era andata via la corrente in tutto il quartiere.
Mi alzavo per l'ennesima volta e chiedevo ai figli se volevano che accendessi una candela: Giulia, con gli occhi più grandi del solito, annuiva.
Accendevo una candela grigia e aspettavo con loro che succedesse qualcosa.

Niente: silenzio assoluto.

Decidevamo di andare tutti quanti a letto, spegnevamo la candela, entravamo nel confortevole buio e tornavo nuovamente a leggere (no, non ci ho i poteri... cioè: un po' li ho però, in questo caso, si trattava di Kindle con retroilluminazione).
La luce tornava poco dopo la mezzanotte e portava con sé un silenzio diverso, quello da cui siamo circondati abitualmente la notte ma di cui - forse - non abbiamo più percezione per pura abitudine: il silenzio condito dal ronzio di frigoriferi ed altre diavolerie elettriche.
Il blackout post partita, però, ci aveva regalato il silenzio (quasi) assoluto ed era stato un dono ulteriore dopo la tripletta del Barcelona.

Oh, il suono del silenzio... Ciao oscurità, mia vecchia, amica, sono venuta di nuovo a parlare con te...

Dedico The Sound Of Silence (Simon & Garfunkel, 1965) a chi pensa che il mio rosicamento (quale? O_o) mi permetta di godere solo delle disgrazie altrui (LOL): provate ad ascoltare Musica invece che unz-unz... potreste scoprire che c'è speranza pure per voi.
Andate in pace anche se més que un club è un concetto che non capirete mai: poverini.







sabato 6 giugno 2015

Fenicotteri

"Domenica non ci vediamo: vado in Camargue per qualche giorno..."

"E ti perdi l'ultima di campionato?"

"Sì."

"Ma cazzo... non puoi proprio esserci?"

"È diverso: NON VOGLIO esserci perché VOGLIO passare qualche giorno con la mia famiglia."

"Ma anche noi siamo Famiglia..."

"Sì, vabbe', ciao."


A volte (sempre) è difficile (impossibile) parlare con chi non vuole sentire, ma onestamente I don't give a fuck.

Ci siamo regalati tre giorni di fenicotteri, cavalli, zanzare e isolamento da tutto e da tutti (tranne che da noi quattro: figli, marito ed io me medesima): ne avevamo bisogno. Tanto. ***

Poi ho chiuso questo blog.

Oggi lo riapro.

Il mio blog è stato chiuso solo per cinque giorni, ma per me è stata un'eternità.

Un'eternità di domande (a cui hanno risposto gli Amici), di eventi personali che hanno cambiato radicalmente e per l'ennesima volta il mio modo di soppesare accadimenti e scorrere del tempo, di piacevoli sorprese inaspettate e di cose che metterò per iscritto nei giorni a venire.

Ne anticipo una: è il mio aggancio più forte al futuro, anche se affonda le radici nel mio passato remoto.

Due giorni fa ho preordinato gli ultimi remasters dei Led Zeppelin.


Sono i tre nuovi bambini che abbraccerò a inizio agosto.

Con cuore retoricamente gonfio d'emozione, riapro il blog e conto i giorni che mi separano dal ricevere quei vinili che chiuderanno un cerchio che non finirà mai di ampliarsi.

Un ringraziamento particolare a chi mi è stato accanto semplicemente perché gli andava di fare così.

Si riparte: brava me.

-o-o-o-

*** Davide ed io abbiamo vinto una dose suppletiva di zanzare cercando di seguire l'andamento della partita contro il Cesena: c'era un minimo di campo solo stando in mezzo al prato prospiciente il patio del B&B presso cui alloggiavamo. Che sofferenza. Che eroi. Che bravi. Che pirla. Che bello condividere momenti con lui :'-) Un ringraziamento particolare a Janice e a Franco che ci hanno tenuti aggiornati nonostante le (nostre) difficoltà del caso.