martedì 25 novembre 2014

Tutti i mondi che sono me.

La sensazione di sentirsi in trappola.
In trappola di quei tre. [mi riferisco al Toro]
In trappola di situazioni troppo più grandi di me. [mi riferisco alla Quercia Granata e all'Amica che chiamo Santrìc, scricciolo]
In trappola di me stessa. [mi riferisco a me, proprio a me, solo a me]
A volte neppure la musica mi consola, mi solleva, mi distrae, mi ristora.

A volte.

Tutti i mondi che sono me, e sono tanti, sembrano essere in combutta fra di loro per cercare di farmi piegare 'sta schiena che, imperterrita, rimane dritta.

Due alternative:
- lasciarmi schiacciare, sic et simpliciter, e cadere nell'abisso dell'odio e della rabbia fini a se stessi
- guardare avanti
Scelgo la seconda, quella che mi permette di mettere tutti i mondi che sono me davanti a miei occhi.
Li guardo come sono solita guardare, nel bene e nel male, il passato, li guardo allontanandomi.
No, non è il passato ad allontanarsi: sono io.
È l'unico modo che conosco per rimanere integra... forse incompleta, ma senza dubbio integra.

Forza, dunque, Toro, comunque e sempre.
Forza, Quercia Granata e Santrìc: saranno giorni [oh, cazzo, non trovo l'aggettivo...]. Saranno giorni, in ogni caso. Forza.
Forza, me... tu (io) non ti fai (mi faccio) intrappolare tanto facilmente.

Il mio grido di battaglia sia dunque Immigrant Song e così sia: lucido le armi.