lunedì 19 maggio 2014

Mestizia

Boh.
Quando quel tipo ha indicato il dischetto, mi sono alzata di scatto in piedi e ho urlato: "NOOOOOOOO!"
L'urlo di una bestia ferita.
Davide mi ha abbracciata, ho appoggiato la testa sulla sua spalla e, frignando come solo un'idiota o un'innamorata sa fare, è partito il mantra: "Nonlosegnanonlosegnanonlosegna".
Due minuti dopo mi diceva: "Dai, mamma...", ma io lo mandavo via: che bestia (ferita o meno).

Suonava il cellulare: era la Stefi.
- Scusami, non ho voglia di parlare.
- Neanche io.
Click.
Dovevamo dire la nostra non voglia di parlare.

Poi la notte.
Il peso sullo stomaco, il male al cuore, il sudore freddocaldotiepido.
Mi ritrovo a chattare con un Amico alle due di notte.
Parliamo della pioggia.
La invochiamo.
Non arriva, forse intimidita dalle nostre tempeste.

E poi arriva il giorno.
E spunta il sole.
E il sole se ne frega.
E guardo in cielo.
E c'è la luna.
Ed è beffarda.
E vaffanculo.

Poi mi ripiglio, ma adesso... uh, sì: sono proprio triste.
TANTO.