giovedì 26 settembre 2013

From Mother to Son no. 2



Direzione Toro
Poco più di un mese fa

Stavamo passeggiando su una spiaggia di Vila Praia de Âncora mentre il sole colorava di fuoco la sabbia fredda sotto i nostri piedi.
I gabbiani erano intenti a scovar molluschi, un cane nero correva con la lingua a penzoloni, si scorgeva una nebbiolina salata a lunga distanza ma in avvicinamento.
Mi voltavo e gli chiedevo: "In quale direzione guardi per vedere il Toro?"
Ci pensava per qualche momento, corrugando la fronte, e poi diceva: "Ci devo pensare."
Continuavamo a passeggiare tranquilli, la sabbia si faceva più dorata, ci prendevamo per mano e non spezzavamo più il silenzio, se non con un lieve ronzio delle rotelle craniali: i due telepati di famiglia son usi fare così.


Ieri sera: Toro-Verona 2-2

Stavamo correndo verso la fermata del bus mentre le serrande venivano chiuse e nuvole minacciose coloravano il cielo di strane tonalità fra il blu e il grigio.
I piccioni erano intenti a cercar vittime, noi due annaspavamo con la lingua a penzoloni, scorgevamo il bus fermo al capolinea e pregavamo affinché non partisse senza di noi.
Ripreso il possesso delle facoltà respiratorie, gli chiedevo: "Allora? Non hai più risposto a quella domanda che ti ho fatto..."
E mi rispondeva: "... quella mattina in Portogallo? Uhm, devi essere stanca, mamma: io ti ho già risposto."
"Fermo restando che sono stancherrima... quando lo avresti fatto, di grazia?"
"Adesso. E mezz'ora fa. E tra tra ore."
 Intuisco, ma voglio una conferma. "Dunque... in quale direzione guardi per vedere il Toro, ciccio?"
"In tutte e in nessuna: nessun limite, mai."
Quasi mi scoppia il cuore per la gioia, ma contengo la possibile esplosione per non dare a chi mi vuol male la sudisfa di vedermi schiattare così e a chi mi vuol bene un dispiacere grande.
Arriviamo trafelati allo stadio, facciamo comunque due chiacchiere, partecipiamo alla fiera del comesivalentiaitornelliziocane, saliamo le scale, ci emozioniamo di verde e poi di Granata, salutiamo e abbracciamo gli Amici e vai col valzer.


Ieri sera dopo la partita

Di ritorno verso casa siam meditabondi.
Felici perché sì e incazzati anche.
Iniziamo il conto alla rovescia e, poco prima di entrare in casa, un canto spontaneo e a bassa voce sorge fra le nostre labbra e quel canto fa così: "E giuve merda, giuve giuve merda..."



Il brano di oggi è "Black Dog", traccia di apertura di Led Zeppelin IV, 1971: felice ascolto.